La danza è un’arte affascinante e ricca di emozioni, e la fotografia ha il potere di catturarne l’essenza. Quindi, preparatevi a scoprire con me come la fotografia può illuminare e preservare la bellezza della danza.
Fotografare la danza rappresenta un ponte visivo tra l’arte del movimento e quella dell’immagine fissa, catturando l’essenza effimera delle performance e la vitalità degli artisti.
Questa sinergia artistica offre una prospettiva unica sull’espressione corporea, permettendo agli spettatori di percepire la danza in un contesto completamente nuovo.
Attraverso l’obiettivo fotografico, momenti di intensa bellezza e complessità tecnica vengono immortalati, permettendo di analizzare e ammirare la danza con uno sguardo più intimo e dettagliato.
Puoi fotografare la danza solo conoscendo la danza
Come fotografa specializzata in danza devo possedere non solo un’ottima padronanza tecnica, ma anche una profonda comprensione del movimento e del ritmo per poter anticipare e catturare i momenti più significativi e soprattutto devo conoscere il mondo della danza. Comprendere i diversi stili di danza, dalla classica al contemporaneo, fino alle forme popolari e folkloristiche, mi permette di anticipare i movimenti e di scegliere i momenti migliori per scattare. Questa professionalità aiuta a catturare non solo la tecnica, ma anche l’emozione e la storia dietro ogni esibizione.
Questo richiede un’intima collaborazione con i/le danzatori/trici, maestri/e e (a volte) una conoscenza della coreografia, in modo che io possa posizionarmi ottimalmente e scegliere il momento giusto per scattare.
Il risultato sono immagini che raccontano storie di passione, disciplina, e libertà espressiva, evocando emozioni che vanno oltre le parole.
Non potete immaginare quante volte scattando io mi sia emozionata e ho rivissuto le stesse emozioni quando ho rivisto (dopo la performance) le fotografie, da sola in studio.
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Fotografare la danza anche per documentare e conservare
Inoltre, la fotografia di danza gioca un ruolo cruciale nella documentazione e nella conservazione delle diverse forme di danza per le generazioni future. Ogni scatto contribuisce a creare un archivio visivo che celebra la diversità e l’evoluzione della danza come forma d’arte. In questo modo, la fotografia non solo arricchisce la nostra esperienza visiva della danza, ma assicura anche che la sua bellezza transitoria e l’impalpabile magia siano preservate nel tempo.
Pensate quante piccole ballerine ho fotografato nel corso di questi anni e molte di loro oggi danzano in compagnie italiane ed estere ed è veramente bello quando riesco a incontrarle dopo tanto tempo, loro danzano sul palcoscenico come prime ballerine e io le fotografo ricordando i loro primi passi con le scarpette rosa.
Per ultimo stabilire un rapporto di fiducia con le scuole di danza e con le famiglie mi permette di lavorare in sinergia e in tranquillità. Non potete capire quanto può farmi piacere durante i saggi quando le mamme mi vengono a salutare dicendomi “Paola, ci sei tu, ora posso godermi in pace lo spettacolo senza dover tirare fuori il cellulare perchè so che le tue foto saranno perfette”.
Fotografare in reportage in teatro è una grande responsabilità
Si tratta spesso di immortalare il primo saggio di una bimba della propedeutica o l’ultimo di una ballerina che saluta la scuola per andare a studiare all’estero, o i 40 anni di attività di una scuola, o l’ultima volta sul palco di una maestra.
Ogni volta che entro in un teatro per fotografare un saggio, uno stage o una rassegna mi sento al posto giusto; per arrivare fino a qui ho studiato, sono andata in sala danza, ho sperimentato, ho sbagliato e ho riprovato, ho osservato, ho vissuto il dietro le quinte, ho lavorato a spettacoli vedendo nascere coreografie, ho aiutato e ascoltato i racconti delle ballerine, ho aiutato giovani danzatrici a far uscire la loro luce danzando davanti al mio obiettivo.
Grazie a tutte le scuole che in questi lunghi anni mi hanno chiamata come fotografa ufficiale!